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ANNA ACHMATOVA TURBAMENTO 1 Si soffocava per la luce ardente, ma gli sguardi suoi erano come raggi... Sussultai appena, ché ammansirmi poteva. S'inchinò: "Dirà qualcosa" pensai. Dal volto il sangue si. ritirò. Come pietra tombale posi sulla mia vita l'amore. 2 Non ami, non vuoi guardare. Oh, come sei bello, maledetto! E io non posso involarmi, io che fui alata dall'infanzia. Una nebbia mi offusca la vista, cose e persone si confondono... E solo un tulipano rosso, un tulipano porti all'occhiello. 3 Come ordina semplice cortesia, venne a me, sorrise. A mezzo tra affabile e indolente con un bacio mi sfiorò le mani. E di antiche, enigmatiche immagini mi fissarono gli occhi... Dieci anni di palpiti e di gridi, tutte le mie notti insonni avevo posto in una calma parola, e invano la dissi. T'allontanasti, e di nuovo nell'anima si fece chiaro e deserto. SEMPLICE E CHIARO Esemplice, è chiaro, comprensibile a tutti: tu non m'ami affatto, mai amerai. A che dunque trascinarmi dietro un estraneo, a che dunque ogni sera per te pregare? A che, abbandonando l'amato e il ricciuto pargoletto, la casa abbandonando e il paese natio, come accattona vo raminga in una capitale d'altra terra? Oh, che piacere per me pensare che ti rivedrò! |
1 , - . : . - - ... . . 2 , ? , , ! , . , , , . 3 , , , , - , ... , - . , . *** , , , , . , ? , , , ? , , ! 1917, |
ALEKSANDR PUSCKIN (1799 -1837) LA STELLA DELLA SERA Si dirada la nuvola leggera. Malinconica stella, o stella della sera! Inargenta il tuo raggio le squallide pianure, il golfo sonnolento e le montagne scure. Amo il tuo fioco lume nell'aria trasparente; esso ha in me risvegliato un pensiero dormente: ricordo il tuo tramonto, o astro prediletto, sovra un dolce paese sempre caro al mio affetto, dove nelle vallate s'alzano pioppi fieri, dove dormono i mirti ed i cipressi neri, ed i tiepidi flutti sussurrano soavi. In quei monti col cuore pieno di sogni gravi distraevo sul mare l'indolenza pensosa: scendeva sopra i tetti la tenebra gelosa, e una giovane donna me nell'ombra cercava e te col proprio nome alle amiche chiamava. A DORIDE Io sono amato, credo: fiducia il cuore chiede. No, non può la mia cara illuder la mia fede. In lei tutto è sincero : il fuoco dell'amore, e, dono delle grazie, il timido pudore, nelle vesti e i discorsi, negligenza gentile, e dei teneri nomi la mollezza infantile. |
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BORIS PASTERNAK (1890 -1960) ROTTURA Leccherà il pianoforte la sua bava. Ti svellerà, ti falcerà un delirio. Dirai: o caro! Io dirò: no. All'oscuro si uniranno le nostre bocche avide. Gli accordi come pagine di libro getteremo nel fuoco anno per anno. Oh intelligenza magica fa un cenno. Fallo e stupisci. Ormai tu sei libera. lo non ti tengo. Ad altri va. Il tuo bene ad altri reca. Werther fu già scritto. Oggi odora anche l'etere di lutto. Se apri una finestra, apri una vena. |
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NICOLAJ NEKRASOV (1821 -1877) IL TEMPORALE A lungo fece la ritrosa, Liuba, la mia vicina, finché un giorno, in sordina mi disse: "in giardino c'è una pergola... appena si farà scuro... Hai capito?...". Ah! con quanta impazienza mi misi ad aspettare che la notte venisse! Sangue giovane s'infiamma, c'è poco da scherzare! Diedi uno sguardo al cielo e... tremo solo al ricordo!... Il cielo tutt'intorno, s'era coperto di nubi. La pioggia si mise a venir giú a dirotto... Scrosciò il tuono! Con le ciglia aggrottate, tutto imbronciato, m'avviai... Per oggi, all'appuntamento... meglio non pensarci!... Liuba è scansafatiche; paurosetta è Liuba! Sarebbe troppo pretendere da lei, che, con questo temporale, uscisse di casa. Bisogna però convenire che il temporale non le farebbe paura se... se mi volesse bene davvero! ... Senza speranza, tutto malinconico m'avviai verso la pergola. Vi giunsi e vidi... Vidi Liuba la mia vicina! S'era bagnata i piedini; il casacchino si poteva torcere ed ebbi un gran da fare per asciugar la colombella mia! In compenso, però, da quella notte, non ho piú messo il broncio e non fo altro che sorridere, quando fa temporale!... |
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ALEKSANDR BLOK
L'anima mia è semplice. Nutrita |
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