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Текст, который был у нас на Госе. Переводили на русс. Как вам?

Четверг, 08 Июня 2006 г. 01:39 + в цитатник
Innes все записи автора по-моему сложный.

Lacrime e sangue. Ma le riforme?
di Dario Di Vico
Hanno fatto bene e va detto a chiare lettere. Romano Prodi e Tommaso Padoa-Schioppa hanno utilizzato il vertice ministeriale di San Martino in Campo per operare una sterzata rigorista. Il centrodestra di Silvio Berlusconi, nonostante si fosse presentato come liberista e parente stretto del thatcherismo, ha finito per far lievitare la spesa in quasi tutti i comparti. Anche la stagione del metodo Brown e del tetto uguale per tutti i ministeri non ha prodotto niente di significativo, la ricetta anglosassone importata a Roma si è rivelata un vero colabrodo. Ora il centrosinistra è tornato al potere e in piena continuità con la tradizione del governo Prodi- Ciampi ha ripreso a sventolare la bandiera del rigore.
Ed è anche giusto che il governo condisca questa scelta con alcune iniziative di carattere simbolico. Ridurre gli staff ministeriali, lavorare di scure per disboscare le consulenze, tagliare le scorte, può essere un'operazione di marketing politico utile per tentare di rimettersi in sintonia con quella parte del Paese, domiciliata in prevalenza al Nord, che guarda con sospetto al professionismo politico e ai suoi privilegi di casta. Nonè un caso che alla recente assemblea generale della Confindustria il presidente Luca di Montezemolo sia stato calorosamente applaudito appena ha toccato questo tasto.
Ma Prodi e Padoa-Schioppa sono i primi a sapere che non è certo con un provvedimento rubricabile sotto la voce «taglia- spese» che si risolve il rebus della politica economica italiana. A Palazzo Chigi e in via XX Settembre ne sono coscienti e stanno infatti valutando con estrema cautela se varare o meno nelle prossime settimane una manovra- bis, un provvedimento di aggiustamento dei conti pubblici, a mezzadria tra nuove entrate e ulteriore stretta sulle uscite, che dovrebbe servire da passaporto per Bruxelles. Nel caso la manovra estiva fosse realmente varata saremmo comunque nel novero delle scelte tattiche, anche se qualche ministro recalcitrante ha già trovato il modo di gridare alle lacrime e al sangue. Una cosa infatti è limare le uscite dei ministeri e trovare 6-7 miliardi una tantum per correggere gli squilibri di finanza pubblica, altro è cambiare i meccanismi che nel sistema previdenziale, nella pubblica amministrazione e nella sanità producono disavanzi crescenti.
All'inizio della legislatura ogni governo si trova al bivio: Prodi nel '96 per un certo numero di settimane si illuse addirittura che si potesse spostare l'ingresso nell'euro e diluire così la portata degli interventi, Giulio Tremonti cinque anni dopo rinunciò al taglio delle imposte, qualcosa del genere si ripropone anche adesso. Il riformismodifferito rischia di rappresentare la malattia giovanile dei governi appena eletti e giugno si conferma il mese delle grandi decisioni, quello che può condizionare il destino di un esecutivo e di una legislatura.Comeha sostenuto pochi giorni fa il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, «incidere in modo duraturo sul bilancio pubblico richiede un cambiamento deciso delle norme, delle regole di spesa ». Altrimenti, come dimostra l'esperienza, «correzioni anche pesanti producono risultati effimeri». In definitiva rimanendo a metà del guado un governo neoinsediato paga un prezzo elevato in termini di turbolenza politica e di ministri lacrimanti, ma un anno dopo ci si ritrova esattamente nella situazione di prima. Nel frattempo ha bruciato consenso senza produrne di nuovo e soprattutto senza aver dato via alle riforme.
Il rigorismo, dunque, è una condicio sine qua non, ma da solo rischia di non costituire una politica lungimirante. Il rilancio dell' economia italiana passa attraverso l'apertura dei mercati e l'accettazione della concorrenza, di conseguenza c'è bisogno hic et nunc di una forte iniezione di liberalizzazioni, di riforme che non costano.Èdifficile credere che Bruxelles non apprezzerebbe. In fondo con il governo Berlusconi, per mesi e mesi lungo lo scorcio finale della legislatura, la Ue non si è certo comportata da matrigna.
Рубрики:  итальянский язык
личное

Capricciosa   обратиться по имени Четверг, 08 Июня 2006 г. 08:29 (ссылка)
А мне кажется не очень. Конечно, без словаря я его не переведу, потому что моему итальянскому далеко до совершенсва и вообще я не помню, когда последний раз брала в руки учебники.
Хотя специалистам виднее - трудный он или нет :)Ну а сам Гос как?
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Innes   обратиться по имени Четверг, 08 Июня 2006 г. 12:47 (ссылка)
Anima_Sola, а ты где язык учила?

Вообще не простой он. Вот эта хрень, например, вызвала у меня замешательство: a mezzadria tra nuove entrate e ulteriore stretta sulle uscite...

Гос. прошел нормально. 4-ка. если учесть, что у меня была темп. 38 и голова не варила совсем, то вообще замечательно.
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Tetushka_Polly   обратиться по имени Четверг, 08 Июня 2006 г. 13:07 (ссылка)
Anima_Sola, на мой взгляд, текст совсем нелегкий... стоит еще учесть объем изученной "газетной" лексики... специфическая вещь все-таки

Innes, и тут я тебя, дорогая, поздравляю;)
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Capricciosa   обратиться по имени Четверг, 08 Июня 2006 г. 18:10 (ссылка)
Innes, Сама учила.
Ну, в общем, вы меня убедили. Наверное, тест и правда не очень лёгкий.
Поздравляю с 4-кой!!! =)
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